STAMPANTI PER ETICHETTE : QUALI NASTRI USARE ?

I modi per stampare un etichetta, mediante una stampante per etichette, sono due.

Con il ribbon o senza ribbon

Il sistema di stampa con Ribbon, o nastro o inchiostro, è chiamato metodo a trasferimento termico .

Il sistema di stampa senza Ribbon, viene chiamato metodo di stampa a trasferimento termico DIRETTO.

 

Il metodo di stampa a trasferimento termico, mediante utilizzo di Nastro di stampa è quello più usato, e prevede l’uso di un inchiostro che viene trasferito sull’etichetta dalla stampante .

Come per le etichette (vedi qui l’articolo), ogni ribbon ha una sua applicazione e viene usato in base alle esigenze di utilizzo dell’etichetta.

La domanda che normalmente pongo ai miei clienti durante una consulenza sono:

  • Su quale supporto dovete stampare?
  • Con quale tipologia di stampante ?
  • A che sollecitazioni è esposta l’etichetta ?
  • Deve durare nel tempo o ha durata limitata ?

 

Ogni domanda mi serve per delineare la tipologia di RIbbon idoneal all’uso

Secondo la legge  1169/11  la data di scadenza e il lotto devono essere leggibili per tutto il ciclo di vita del prodotto.

 

Anche in questo caso, come per le etichette, siamo di fronte ad un’esigenza fondamentale per chi produce alimenti e, in generale, per chi deve apporre un codice indelebile su un prodotto.

I ribbon si dividono in tre categorie principali, e son definire in base alla mescola con cui son fatti.

Nastri CERA : stampa su carta, carta patinata, a volte anche plastica a seconda della qualità del nastro e delle vostre esigenze

NASTRI CERA/RESINA: va un po’ su ogni superficie, carta, carta patinata, plastica, tenuta media alle abrasioni, poco alle frizioni in ambiente umido se si stampa su plastica.

NASTRI RESINA :  si usano su plastica, per una tenuta ottimale quando l’etichetta deve andare in ambienti 

 

 

La tipologia di nastro definisce la sua “durezza”

 

Avete presente la scala della durezza delle matite?

Tutti da piccoli usavamo la HB , ma c’erano la 2H , la 2B ecc..

pù si stava sulla B più la matita era morbida e scriveva scuro, più scriveva scuro più c’era il rischio di sbavare sul foglio…

vero?

Con i nastri è esattamente la stasa cosa

Il cera corrisponderà alla 2b

Il cera resina alla HB 

Il resina alla 2H 

per ogni nastro un applicazione quindi, da scegliere sempre in base all’applicazione da svolgere.

 

Che nastri si trovano in commercio ?

Di tutti i tipi , per titti i prezzi, 

se dovete scrivere su un’etichetta , semplice, senza particolari esigenze di qualità e nitidezza, potete comprare i nastri economici, spesso provenienti dal mercato orientale, 

funzionano, scrivono il giusto e costano poco….

 

ma se avete bisogno che la vostra scritta stia al suo posto, su un’etichetta stampata o patinata o in plastica…

che resista all’umido di un frigo o al freddo di un freezer, al caldo di un tunnel di retrazione oppure al sole in un piazzale…

allora avete bisogno di un nastro di stampa adeguato…

meglio spendere qualche centesimo in più che veder tornare un lotto di merci indietro.

Il trasferimento termico diretto invece non prevede l’uso dei ribbon ma la stampante stampa direttamente sulle etichette, dette termiche , che lavorano un po’ come gli scontrini fiscali, sono già appositamente trattate per poter essere “impressionate “ dalla testina di stampa.

Chiaramente un’etichetta trattata costa di più di una standard, ma non si ha il costo del ribbon.

punto fondamentale:

I dati scritti su un’etichetta in carta termica hanno una durata temporale inferiore di quello scritti con i ribbon su, quindi va valutato correttamente dove e come vengono applicate le etichete.

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